Un pensionato di 85 anni, L.M.A., è stato arrestato dai carabinieri a Randazzo, in provincia di Catania, dopo che dal balcone della sua abitazione aveva sparato alcuni colpi di una pistola detenuta illegalmente. È avvenuto all’alba di ieri in via Monte di Randazzo. L’uomo è stato bloccato dopo che alcuni agenti hanno udito gli spari. Ai poliziotti ha ammesso di essere stato lui l’autore ed ha consegnato l’arma, con la matricola cancellata, senza riuscire a fornire plausibili giustificazioni per quanto accaduto. Il pensionato, accusato di detenzione di arma da fuoco clandestina, è stato inoltre denunciato per spari in luogo pubblico e, data l’età avanzata, è stato posto agli arresti domiciliari.
Fonte La siciliaweb
Forse temendo ladri o malintenzionati, un anziano di Randazzo accorgendosi che un’auto si avvicinava alla sua proprietà ha sparato in aria ripetutamente con una pistola. L’auto che si avvicinava, però, non era di malfattori, ma dei carabinieri che si sono fermati scoprendo che la pistola con cui il nonnino aveva sparato non era legalmente detenuta. E’ accaduto nelle isolate e buie campagne della frazione di Murazzo Rotto, dove l’anziano di 85 anni abita ormai da tempo da solo. Erano le 3 della notte scorsa, quando una pattuglia, impegnata ad effettuare dei controlli nella periferia di Randazzo, si è avventurata lungo una stretta stradella di campagna. All’improvviso gli spari. Uno, due, tre colpi di pistola, l’uno dietro l’altro. I carabinieri si sono fermati, hanno spento fari e motore e sono scesi dalla macchina. Il nonnino, a questo punto, ha smesso di premere il grilletto, ma è rimasto in allerta. I militari hanno capito da dove provenivano i colpi e si sono avvicinati fino ad arrivare sotto il cancello di casa. A questo punto hanno suonano il campanello e chiesto al proprietario di aprire. Il nonnino, neanche questa volta, nonostante questi avessero gridato a gran gola di essere carabinieri, li ha riconosciuti ed ha sparato altri colpi, sempre in aria. Quando si è reso conto di chi realmente fossero ha aperto con solerzia le porte di casa, ma ormai era troppo tardi per mostrare ospitalità. I militari hanno chiesto al nonnino di consegnarli la pistola ed i relativi documenti. Ed a questo punto sono iniziati i guai. La pistola aveva la matricola abrasa e di documenti neanche a parlarne. Così il nonnino è stato arrestato (è ai domiciliari) e accompagnato in caserma per rispondere, non solo di detenzione abusiva di armi, ma anche di esplosioni pericolose.
L.S.
FONTE LA SICILIA 29-08-09