Morire sull’asfalto bagnato, a 31 anni, vittima di un incidente stradale. E’ il doloroso e inaccettabile destino capitato al giovane Vincenzo Maio di Randazzo, una persona veramente per bene e un bravo lavoratore, che lascia la moglie e i suoi due figli di 5 e un anno. L’incidente è avvenuto ieri, intorno alle 17. Maio viaggiava a bordo della sua Fiat Punto sulla statale 120, in direzione di Linguaglossa. Aveva da poco lasciato l’abitato di Randazzo e, superato il passaggio a livello della Circumetnea, quando – prima di arrivare nella frazione di Montelaguardia – si è verificato il dramma. Il giovane, per motivi non chiari, ha perso il controllo della autovettura che, sull’asfalto reso viscido dalla pioggia, ha sbandato e, inevitabilmente, ha invaso la corsia opposta. Fatalità crudele ha voluto che proprio in quel momento sopraggiungesse una grossa betoniera di una ditta locale. L’urto è stato inevitabile quanto terribile. La macchina si è quasi conficcata sotto il grosso camion che ha finito per schiacciare buona parte dell’abitacolo. Per il povero Vincenzo non c’è stato scampo. Probabilmente è morto sul colpo. Lanciato l’allarme, sul posto è arrivata l’ambulanza del “118”, i carabinieri della locale stazione e la Polizia municipale di Randazzo. Ma, per estrarre il corpo esanime di Maio, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Maletto che hanno lavorato per più di un’ora prima di riuscire ad aprirsi un varco fra le lamiere contorte del veicolo. Straziante l’arrivo sul posto di alcuni familiari e amici. Vincenzo era un ragazzo stimato e apprezzato. Faceva il muratore e lavorava sodo per non fare mancare nulla alla sua bella famiglia. Sotto choc il conducente della betoniera che – resosi conto del dramma – ha accusato dei malori. Il corpo senza vita del povero Vincenzo è stato trasportato dall’ambulanza del “118” nell’obitorio dell’ospedale Garibaldi di Catania. Ben presto la notizia ha raggiunto tutta la cittadina, rimasta tristemente attonita e sbigottita per la perdita di un ragazzo che aveva ancora tutta la vita davanti.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 13-01-2010