Prosciolti «perché il fatto non sussiste». Lo ha deciso, ieri pomeriggio, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania, Santino Mirabella che ha firmato la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tre tecnici imputati di tentata concussione in concorso nell’ambito della realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco a Randazzo. I fatti si riferiscono ad un periodo che va da gennaio 2006 a giugno 2008. Mario Castruccio Castracani (professionista, amministratore unico della «Progettisti associati srl»), Agatino Reitano (tecnico incaricato dal Comune di Randazzo per la progettazione e la direzione dei lavori) e Aldo Illuminato Meli (responsabile unico del procedimento Rup), vengono denunciati per tentata concussione dal direttore del cantiere Carlo Anzalone per conto della ditta aggiudicataria dei lavori la «Centrogallia & C. srl». L’accusa è pesante. Anzalone sostiene che Castruccio Castracani gli abbia chiesto la somma di 40mila euro in accordo con Reitano e Meli. Per convincere la ditta, i tre – questa l’accusa – avrebbero messo in piedi tutta una serie di ostacoli tecnici (mancati collauti, mancate certificazioni, sopralluoghi che attestavano il falso etc.). In realtà nel corso del procedimento davanti al gup gli avvocati della difesa, Vincenzo Scudieri, Antonio Fiumefreddo e Carmelo Scillia (del Foro di Messina), hanno dimostrato, consulenze alla mano, come la richiesta di denaro non ci sia mai stata e come l’azienda fosse in ritardo con la realizzazione della struttura, cosa che avrebbe comportato il pagamento di una pesante penale. Argomenti che hanno convinto il giudice a prosciogliere i tre imputati da ogni accusa.
C. G. Fonte “La Sicilia” del 01-04-2011