Nell’area etnea sono già oltre 60 gli albergatori, ristoratori, operatori dell’enogastronomia iscritti al corso per Operatori settore alimentare – preparatori di pasti per i celiaci. Una iniziativa unica nel suo genere che vede insieme l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania – Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione e il personale docente e collaboratori vari dell’Istituto Statale Professionale Servizi Alberghieri e Ristorazione “E.Medi” di Randazzo. Grande interesse quindi negli operatori turistici e della ristorazione del comprensorio verso il problema. La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 400 mila, ma ne sono stati diagnosticati intorno ai 85 mila. Ogni anno vengono effettuate cinque mila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%. Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni. L’iniziativa avviata dall’Istituto Alberghiero di Randazzo ha già riscosso un notevole consenso e sono in tanti i corsisti che vengono anche dalla vicina area nebroidea e dalla Valle Alcantara in provincia di Messina, ci dice Salvatore Cacciola, uno dei docenti del progetto il quale evidenzia come spesso finora questo è stato un problema sia per chi è affetto da questa forma di intolleranza sia da parte degli operatori della ristorazione che non sempre sono stati in grado di affrontare il problema con clienti che avevano manifestato queste specifiche esigenze.
Michele La Rosa fonte “La Sicilia” del 23-02-2010