L’istituto Santa Giovanna Antida, insieme con la religiosissima Randazzo, celebra questa sera la chiusura dell’anno giubilare in onore di Santa Giovanna Antida, che 200 anni fa arrivò a Napoli, dopo avere fondato nel 1799 a Besançon l’Istituto delle Suore della Carità. Alle 17,30, nella Basilica di Santa Maria, padre Enzo Calà concelebrerà con i sacerdoti randazzesi la Santa Messa, alla presenza delle suore, delle autorità, dei fedeli e degli allievi del glorioso Istituto che da decenni segna positivamente la storia e la tradizione della formazione culturale randazzese. «Santa Giovanna Antida – ci dice suor Antonietta Belgiovine – nel 1810, insieme con 7 suore, animata da coraggio e da grande spirito di carità arrivò a Napoli, iniziando in Italia la sua opera di carità nell’accezione più ampia, dedicandosi alla formazione ed all’istruzione dei bambini e dei ragazzi più poveri e assistendo i malati negli ospedali e nelle case dei quartieri disagiati. Per noi – conclude – è la nostra mamma». Le celebrazioni in onore della Santa a Randazzo iniziarono lo scorso anno con l’arrivo del reliquario della religiosa francese, salutato dal vescovo di Acireale Pio Vigo. Ed oggi che le celebrazioni hanno fine, dopo la Messa, verrà proiettato un documentario che ripercorre l’arrivo della Santa in Italia e la storia dell’istituto di Randazzo. «Invito tutta la città a partecipare – conclude suor Antonietta – dandoci la forza di continuare nella nostra missione». Non è errato sostenere che Santa Giovanna Antida per prima, seguita dalle suore di carità, in tempi difficili diede vita ad una forma di Stato sociale frutto dell’amore cristiano e della fede. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 18-11-2010