Tempo di funghi, tempo di passeggiate in campagna alla ricerca dei più buoni per non incappare in quelli velenosi. In questi giorni il versante nord dell’Etna è stato preso d’assalto da coloro che ne fanno incetta per, poi, venderli al dettaglio oppure ai ristoranti e da quanti, invece, vanno a raccoglierlo soltanto per il consumo familiare. Avventurandosi, in questi giorni, lungo la strada che da Randazzo si arrampica fino a contrada Pirao o raggiungendo le campagne di Bronte e Maletto, si possono notare centinaia di automobili in sosta ai bordi delle strade. Sono in prevalenza cercatori di funghi, soltanto in minima parte delle zone; in tanti arrivano soprattutto dalle parti costiere, in particolare dall’Acese. Questo il dato emerso da una mirata operazione di controllo della Guardia forestale di Randazzo, coordinata dal commissario Alfredo Spartà, il quale ha disposto la perlustrazione quotidiana di contrada Pirao per controllare che venga rispettata la legge regionale n. 3 del 1 febbraio 2006, che consente di raccogliere funghi solo a coloro che abbiano ottenuto da comuni di residenza il necessario tesserino, previo versamento di una quota in denaro ed il conseguimento di un attestato di frequenza di un corso di formazione tenuto dalle associazioni micologiche. In poche ore di servizio, gli uomini della Forestale hanno controllato oltre 45 persone, pochissime delle quali randazzesi, e tre di loro si erano avventurate a raccogliere funghi senza avere il tesserino. Quindi, gli uomini della Forestale hanno elevato loro una multa da 50 euro e sequestrato i circa 15 chili di funghi che avevano raccolto e che, poi, sono stati maciullati e rigettati in campagna. Anche nelle campagne di Bronte e Maletto la Guardiaforestale, coordinata dal commissario Enzo Crimi, ha effettuato controlli sequestrando circa 10 chili di funghi che, poi, hanno fatto la stessa fine. Oltre a disporre del tesserino, i cercatori di funghi non possono raccogliere quantitativi maggiori di quelli consentiti dalla legge, che sono 4 chili per gli amatori e 12 chili per i professionisti. I funghi raccolti vanno riposti e trasportati in contenitori areati, costruiti preferibilmente con fibre naturali intrecciate, per consentire la diffusione delle spore; per raccoglierli non bisogna usare rastrelli o altri mezzi che possono danneggiare il terreno. I trasgressori, oltre alla confisca dei funghi raccolti, rischiano sanzioni da 10 a 344 euro.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 11-10-2009