Eccolo il futuro punto base per l’escursionismo nel Parco dell’Etna di Randazzo. Si tratta delle «Case Caldarera», in contrada Pirao, raggiungibili da una stradella ben percorribile che si arrampica verso la sommità del vulcano dalla provinciale «Quota 1000». Situate in zona «C», le case sono caratterizzate da un vecchio caseggiato «a elle», costituito da tre locali rustici in muratura e pietre, con tanto di palmento (a testimonianza dell’antica vocazione vitivinicola dell’area) e uno spiazzo che divide il caseggiato dalla strada. Attualmente abbandonato, il commissario del Parco dell’Etna, Ettore Foti, pur di recuperarlo, nell’ottica di valorizzare tutti i versanti dell’area protetta ai fini della salvaguardia dell’ambiente, ha chiesto ai suoi uffici di preparare un progetto per acquisirlo dagli attuali proprietari e ristrutturarlo. Poi ha presentato tutto alla Regione, chiedendo un finanziamento di circa un milione e 200 mila euro. «Il recupero dei caseggiati più belli – dice il commissario Foti – fa certamente parte dell’essenza di un parco naturalistico come il nostro, che punta senza mezzi termini alla salvaguardia dell’ambiente e alla conservazione del patrimonio architettonico e rurale che un tempo caratterizzava la società e l’economia agricola. Noi – continua – aggiungiamo che non ci potrà mai essere salvaguardia consapevole e amore vero per i nostri angoli più belli di natura, senza l’opportuna conoscenza. Ristrutturando il caseggiato di conseguenza raggiungeremo diversi fra gli obiettivi che ci siamo prefissati con l’intero comitato esecutivo del Parco: apriremo una funzionale porta verso le tante meraviglie ambientali che il nostro Parco custodisce incoraggiandone la conoscenza, favoriremo il turismo ecocompatibile e daremo alle popolazioni opportunità di sviluppo». I lavori previsti riguardano il restauro degli immobili, la destinazione di un’area a parcheggio per auto e pullman e un’altra per i picnic. Sarà, inoltre, realizzato uno spazio attrezzato per la sosta al servizio dell’escursionismo equestre. Il progetto, realizzato secondo i dettami del Cts (Comitato tecnico scientifico) del Parco, ha già ottenuto i tanti visti e tutti i «sì» necessari dagli enti competenti. «Il progetto è cantierabile – conclude Foti – e attendiamo il decreto di finanziamento nell’ambito di un accordo quadro già sottoscritto a Palermo».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 02-11-2010