Tempi duri per i 926 utenti morosi che non pagano il canone per il servizio idrico e il quantitativo di acqua consumati. Da novembre scorso l’amministrazione comunale di Randazzo, guidata dal sindaco Ernesto Del Campo, ha chiesto agli uffici di contattarli per intimargli di pagare, altrimenti il Comune avrebbe interrotto il servizio. Così, prima della pausa natalizia, il Comune ha «avvertito» 212 utenti morosi, recuperando circa 100 mila euro e sigillando 20 contatori dell’acqua in case disabitate. «Questi utenti morosi – dice l’assessore al Bilancio, Alfio Ragaglia – rappresentano uno zoccolo duro che non paga le tasse comunali. Il nostro dovere è quello di perseguirli per una questione di equità fiscale». La lotta all’evasione è uno dei problemi di Randazzo. Dai dati che negli anni sono stati forniti dall’ufficio tributi, infatti, risulta che nel 1997 i morosi del canone dell’acquedotto erano 707, ma nel 2002 diventarono ben 1608. Poi l’amministrazione guidata da Salvatore Agati impose un primo giro di vite e il numero scese a 926 nel 2003, ma è chiaro che, per giustizia nei confronti di chi paga regolarmente, il numero deve scendere fino ad annullarsi. In proposito, nel 2004 il Comune comunicò di aver inviato le lettere che interrompevano i termini dal 1996. «E’quello che faremo alla fine di questa ricognizione – afferma il sindaco Del Campo – Affideremo a una società il recupero dei crediti».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 15-01-2009