Indagando sull’omicidio di un imprenditore del movimento terra di Acquedolci, al confine tra le province messinese e palermitana, i carabinieri hanno potuto scoprire un’organizzazione che operava in diverse province siciliane, dedita al furto ed alla ricettazione di mezzi pesanti adoperati nei cantieri e di macchine agricole. I mezzi venivano poi rivenduti al nord Italia e all’estero. L’inchiesta “Pala meccanica”, condotta dalla Compagnia di S. Stefano di Camastra e coordinata dal procuratore capo di Mistretta, Luigi Patronaggio, ha portato all’arresto di: Giacomo Barone, 46 anni, di Alcamo; Antonio Salvà Gagliolo (nella foto), 30 anni di Maniace e Domenico Del Riccio, 47 anni, di Monte Compatri, in provincia di Roma. Arresti domiciliari per Gaetana Pace, 50 anni, di Casteldaccia. Infine, divieto di dimora nei Comuni di residenza per Giacomo Di Lorenzo, 50 anni, di Casteldaccia ed Angelo Cirami, 29 anni, di Bronte. Antonino Granza fu assassinato a fucilate a Caronia il 15 dicembre del 2008. Ed era legato, si scopre, all’associazione che organizzava i furti nei cantieri, spesso con la complicità di operai infedeli. I mezzi pesanti o le macchine agricole venivano nascosti in luoghi sicuri e poi venivano alterati, modificando i numeri di telaio e naturalmente le targhe. Operazioni compiute da soggetti esperti. Poi si passava all’ultima fase quella della vendita del mezzo “pulito”.
Fonte “La Sicilia” del 28-11-2010