Tentato omicidio ieri notte a Maniace, lungo il centralissimo corso Margherito. Salvatore Arcodia, un bracciante agricolo di 24 anni, a bordo di una Fiat Punto, ha volontariamente investito un impiegato di 43 anni, anch’esso di Maniace, che in quel momento era fermo a bordo della sua moto Yamaha. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti sembrerebbe che intorno alla mezzanotte, l’attentatore stesse percorrendo la strada principale di Maniace quando, all’improvviso, avrebbe notato la sua vittima ai bordi della strada. Così avrebbe frenato di colpo, innestato la retromarcia e, senza pensarci su, avrebbe investito la moto e il motociclista. La vittima è caduta a terra, ma fortunatamente non ha riportato ferite e si è potuta mettere in salvo. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri della locale stazione che ci hanno messo poco a ricostruire la vicenda e ad acciuffare il colpevole. La vittima, invece, è stata accompagnata presso il Pronto soccorso dell’ospedale “Castiglione Prestianni” di Bronte, dove i medici fortunatamente hanno riscontrato soltanto un trauma cervicale ed alcune escoriazioni, ritenute guaribili in 20 giorni. Il braciante agricolo, ovviamente, è stato condotto in caserma ed arrestato. Dovrà difendersi dall’accusa di tentato omicidio, con i carabinieri che stanno indagando per scoprire il movente di un gesto compiuto in maniera plateale, nel centro del paese, come se l’uomo volesse far sapere a tutti ciò che avrebbe fatto. Per questo gli inquirenti stanno indagando nella vita privata di entrambi. Il sospetto è che possa trattarsi di un tentativo di omicidio a sfondo prettamente passionale. Di confermato, però ancora non c’è nulla. Certo è che a Maniace chi vuole uccidere spesso lo fa di fronte a tutti, praticamente “alla luce del sole”. Circa 2 anni fa lo stesso corso Margherito fu teatro di un altro plateale tentativo di omicidio. Allora un bracciante agricolo di 35 anni, in pieno giorno, prima investì con la jeep e poi accoltellò all’addome l’anziano assassino del fratello. Anche in quell’occasione la vittima riuscì a salvarsi, ma tutti seppero del suo tentativo di giustizia.
R.P. fonte “La Sicilia” del 10-09-2009