In linea di principio la zona artigianale deve portare lavoro e sviluppo. Per adesso a Maletto i 8.537 metriquadrati di terra in contrada Piano Carmine che il Consiglio Comunale, nel lontano maggio 2007 haindividuato, è solo pane per gli avvocati. Sulle modalità adottate dal Comune per gli espropri, il Tar ha già concesso la sospensiva, a seguito del ricorso di un privato e mercoledì è fissata l’udienza. Il Comune, quindi, ha sospeso l’iter degli espropri, mandando nel limbo gli imprenditori che hanno chiesto di ottenere un lotto per realizzare il capannone ed usufruire delle agevolazioni previste dai bandi regionali. “La minoranza – dice il consigliere di opposizione Giuseppe Parrinello – è stata molto dura nei confronti dell’Amministrazione e del gruppo di maggioranza che a nostro avviso ha mostrato incapacità. Il ricorso al Tar accusa il Comune di non avere rispettato le norme sugli espropri, noi aggiungiamo che la procedura relativa all’assegnazione dei lotti è stata poco trasparente. Per questo motivo, a conclusione del procedimento giudiziario, valuteremo l’ipotesi di chiedere formalmente le dimissioni del sindaco”. “Noi abbiamo fatto un esproprio d’urgenza – replica il sindaco De Luca – per permettere alle aziende di rispettare i tempi scanditi dai bandi di finanziamento regionali. Se abbiamo commesso errori, lo abbiamo fatto in buona fede e con l’unico obiettivo di creare sviluppo e lavoro. Né in questo caso, né in passato consiglieri di maggioranza hanno partecipato o avuto interessi in bandi comunali”.