Trenta anni di carcere per Alessandro Reale, brontese di 33 anni, accusato dell’omicidio del giovane Salvatore Costanzo, ucciso per errore all’età di 17 anni. Questa la sentenza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania che ha giudicato l’imputato con il rito abbreviato. Reale, infatti, accusato dell’omicidio di Costanzo e di tentato omicidio nei confronti di Antonino Russo, che secondo le indagini degli investigatori doveva essere il destinatario delle pallottole, durante l’udienza preliminare ha fatto richiesta di essere giudicato con giudizio abbreviato subordinato all’integrazione probatoria di perizia psichiatrica. Ieri la fine del giudizio, con il Gip che ha ritenuto l’imputato colpevole. Si chiude così il primo grado di giudizio su un episodio che scosse particolarmente Bronte dove tutti ancora ricordano quanto accadde la notte dell’11 dicembre 2009. Salvatore Costanzo, reduce dai festeggiamenti per il suo diciassettesimo compleanno, da pochissimi minuti si trovava a bordo di una Fiat 500 guidata da Antonino Russo, quando in via Sacerdote Giuseppe Prestianni veniva colpito da colpi di arma da fuoco esplosi da Alessandro Reale che successivamente si dava alla fuga sulla sua autovettura guidata da Mario Bonaccorso. L’unica colpa del giovane Costanzo, studente assolutamente estraneo ad ambienti malavitosi, fu quella di trovarsi casualmente all’interno dell’auto in compagnia di altri giovani. Colpa che gli fù fatale. Alessandro Reale è fratello di Claudio, considerato dagli investigatori esponente di rilievo della malavita brontese ed arrestato lunedì mattina dai carabinieri all’interno dell’operazione “Gatto selvaggio”. Anche l’ipotetico destinatario delle pallottole, Antonino Russo, lunedì scorso è stato arrestato nella stessa operazione, a dimostrazione che la sparatoria del dicembre del 2009 va inquadrata nelle dinamiche interne della cosca.
P. Z. Fonte “La Sicilia” del 17-02-2011