Poteva finire molto peggio la bravata di 4 ragazzi per bene di Bronte che hanno deciso di rompere la monotonia organizzando una battuta di caccia in piena notte con il fucile dello zio di uno di loro. Purtroppo, forse a causa della loro inesperienza nel maneggiare l’arma, è partito un colpo che ha ferito all’inguine uno di loro non gravemente. Tutto è cominciato dopo la mezzanotte di ieri, quando la piccola “banda” di amici ( tre maggiorenni rispettivamente di 23, 19 e 18 anni, e un minorenne di 17) ha deciso di andare in campagna, nei pressi della contrada Difesa, con l’intento di uccidere un coniglio e farlo immediatamente arrosto. Per questo sono arrivati nella casetta di campagna di proprietà dei genitori del giovane di 19 anni, servendosi di una vecchia doppietta calibro 16 a cani esterni, appartenente, invece, a uno zio del ragazzo di 18 anni. Dalla ricostruzione fornita dagli inquirenti sembrerebbe che i 4 ragazzi abbiano scherzato un po’, poi il ragazzo che aveva portato l’arma ha impugnato il fucile facendo partire inavvertitamente un colpo in direzione del ragazzo più grande, il giovane ha incominciato a sanguinare all’inguine. I 4 però non si sono persi d’animo. Innanzitutto hanno nascosto il fucile, poi in due hanno accompagnato con l’auto in ospedale l’amico ferito. All’ingresso del paese però una pattuglia dei Carabinieri stava effettuando dei controlli e, notando che i tre viaggiavano a gran velocità, li ha fermati. Così i ragazzi hanno raccontato che l’amico era stato sparato da ignoti e che stavano correndo in ospedale. I Carabinieri li hanno accompagnati, avvertendo il Comandante della Stazione di Bronte, Maresciallo Antonio Muto, che si è subito recato in ospedale. All’inizio i ragazzi hanno confermato che si trovavano in campagna e che era arrivata una fucilata chissà da dove. Poi i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’accaduto. Il ragazzo ferito fortunatamente se la caverà in 15 giorni, quello di 18 anni si è beccato una denuncia per lesioni aggravate colpose e porto abusivo di armi, mentre gli altri 2 dovranno rispondere di favoreggiamento e concorso in porto abusivo di armi. Denunciato anche lo zio proprietario dell’arma per non aver custodito a sufficienza il suo fucile.
Fonte “La Sicilia” del 20-08-2008