Vero e proprio colpo di scena nella questione acqua al vanadio a Bronte: la legge non prevede di dover misurare il vanadio pentavalente presente nell’acqua dei pozzi Musa. Lo ha scritto l’Istituto superiore di Sanità al sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che ufficialmente aveva chiesto all’Istituto quali fossero i laboratori accreditati all’analisi del vanadio pentavalente. Se nei pozzi di Ciapparazzo il vanadio nell’acqua supera i 160 mgc/l previsti dalla deroga, nei pozzi Musa questo è appena oltre i 50. Per le autorità competenti però non è ugualmente potabile perché il livello del vanadio pentavalente supera i 50 mgc/l che, invece, secondo l’Istituto superiore di sanità non va misurato. Il direttore del dipartimento Ambiente e Prevenzione primaria, Loredana Musumeci, infatti, ha confermato che non esistono laboratori in grado di misurare questo tipo di vanadio, perché la legge non lo prevede: “Dalle informazioni disponibili presso questo Istituto – si legge nella nota – non risulta l’esistenza di laboratori nazionali accreditati per l’esame del parametro “vanadio pentavalente” nelle acque destinate al consumo umano. Comunque, è da rilevare che la normativa vigente, sia a livello europeo che a livello nazionale, non prescrive l’obbligo di conformità. Ne consegue che, allo stato attuale, non è richiesto l’accreditamento dei laboratori preposti ai controlli interni o esterni della qualità dell’acqua destinata al consumo umano”. “Eppure a noi viene impedito di utilizzare l’acqua dei pozzi Musa – replica l’assessore Enzo Bonina che sta seguendo passo passo la querelle vanadio – dove il vanadio generico supera appena i 50 mgc/l e rientra perfettamente nelle prescrizioni della deroga. Viene impedito perché dalle analisi sono risultati anche 57 mgc/l di vanadio pentavalente che fino ad oggi abbiamo contestato perché misurato con un notevole margine di errore, oggi scopriamo che non doveva neanche essere misurato, anche perchè non ci sono laboratori accreditati”. Il problema è sorto perché nel decreto di proroga la misurazione del vanadio pentavalente è prevista, ma a Bronte tutti si chiedono: “Come mai il decreto obbliga ad un adempimento non previsto dalla legge?”. “Se non fosse scoppiato il problema del vanadio pentavalente – replica il capo dell’ufficio tecnico Salvatore Caudullo – avremmo già da tempo chiesto l’autorizzazione all’utilizzo”. “Questa risposta – afferma arrabbiato il sindaco Pino Firrarello – chiarisce appena uno solo dei tanti dubbi che caratterizzano questa brutta vicenda, perpetrata ai danni della comunità brontese. Ho già chiesto di inviare questa nota all’Asp che si ostina a chiedere dati sul vanadio pentavalente, alla Guardia di Finanza che sull’intera vicenda sta indagando, alla Magistratura, ed al Prefetto di Catania. Non è possibile – conclude – che studiosi non riescano a trovare prove sulla pericolosità del vanadio e che decreti di deroga vadano oltre la ratio delle normative cui devono ispirarsi, guarda caso sempre a danno della mia comunità”.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto
Bronte :Convegno Fidapa sul dolore e i possibili rimedi «Stop al dolore per una migliore qualità della vita». E’ il titolo di un interessante convegno, organizzato questa sera alle ore 18 (SABATO 20 NDR), presso l’auditorium del Real Collegio Capizzi di Bronte dalla Fidapa di Bronte, presieduta dalla signora Maria Prestianni Firrarello. Interverranno Enzo Bonina, medico chirurgo e specialista in urologia, e gli specialisti dell’ospedale Santa Marta di Catania Sergio Chisari, anestesista e responsabile dell’Unità operativa medicina del dolore dell’ospedale Santa Marta di Catania, e Adriana Lazzaro, anch’essa anestesista e specialista in medicina del dolore e delle cefalee. Si parlerà delle soluzioni ai problemi che causano il dolore, e rimedi che possono essere adottati.
Fonte “La Sicilia” del 20-11-2010