Quello abbattutosi su molti paesi dell’Etna ieri pomeriggio, dalle ore 16,30 alle 17, non è stato un temporale di grande intensità, né di lunga durata, ma è stato sufficiente a rendere inservibile la linea elettrica esterna in territorio di Bronte ed esattamente laddove sorge l’importante complesso acquedottistico denominato Ciapparazzo di proprietà dell’Acoset e che serve a rifornire un gran numero di Comuni pedemontani. Dopo il temporale di ieri pomeriggio e dopo tutta una serie di mini-stacchi negli impianti dell’Enel verificatisi nel corso del temporale, alle ore 17,10 l’energia elettrica è mancata del tutto nella zona di Ciapparazzo e fino a sera inoltrata, le squadre di pronto intervento inviate sul posto dai responsabili dell’Enel non erano riusciti a localizzare il guasto. Da ciò ne è conseguito che gli impianti aziendali dell’Acoset sono rimasti disattivi – per mancanza di energia elettrica – dalle ore 17,10 di ieri pomeriggio. Le gallerie di Ciapparazzo confluiscono nel pozzetto di raccolta denominata «P1» dal quale ha origine l’acquedotto Ciapparazzo ed è costituito da una linea principale che si sviluppa per 34 Km (da Bronte a Pedara) e da 11 linee secondarie:da esse vengono rifornite le utenze dell’Acoset che si trovano ad Adrano, Belpasso, Bronte, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi, Ragalna, S. M. di Licodia. Fino a quando non sarà riavviato l’intero impianto di Ciapparazzo non verrà rifornito, naturalmente, nemmeno il quantitativo di acqua che l’Acoset fornisce ai Comuni di Bronte e Biancavilla, per le utenze gestiste direttamente dalle amministrazioni comunali di queste due ultime cittadine. Indubbiamente si verranno a verificare disservizi nelle utenze dei Comuni sopraccitati.
POLO TESSILE: SI APRE UNO SPIRAGLIO
Diventa sempre più fitto di appuntamenti il calendario degli incontri per salvare lavoro e commesse del Polo tessile di Bronte nel mese di giugno. Giorno 3 la triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil assieme ai vertici dell’azienda tessile «Tagli e confezioni» si recheranno all’ufficio provinciale del lavoro per individuare le soluzioni possibili affinché le 40 lavoratrici, finito il periodo della sospensione dal lavoro, percepiscano l’indennità di cassa integrazione. Le difficoltà derivano dal fatto che l’azienda è mono committente, ovvero lavorava solo per la Diesel, e questo, a sentire i sindacati, rappresenta un problema. Oltre a ciò giorno 10 i vertici generali della organizzazioni sindacali di settore incontreranno la Diesel. Renzo Rosso infatti, ha accolto la richiesta di un incontro che i sindacati gli avevano chiesto in una lettera. A darci la notizia i tre rappresentanti sindacali di Bronte di Cgil, Cisl e Uil rispettivamente Gino Mavica, Rosario Gangi e Salvino Luca: «Il fatto che la Diesel abbia accettato il dialogo – dice Salvino Luca – ci da speranza per una soluzione della vertenza a favore dei lavoratori e del Polo tessile di Bronte. Al tavolo delle trattative ascolteremo le ragioni di Renzo Rosso ma certamente saremo intransigenti su un aspetto. Non ci potranno essere capi prodotti all’estero se si registra un abbassamento delle commesse a Bronte. «Oltre a ciò chiederemo – continua Luca – alla Diesel di mostrare trasparenza, auto imponendosi una sorta di tracciabilità della produzione dei capi. Servirà a dimostrare che tutto ciò che si fregia del marchio made in Italy è realizzato in Italia». Intanto i consiglieri comunali Andrea Sgrò, Enza Meli, Salvatore Gullotta, Nunzio Saitta, Maria Pia Castiglione, Ada Biuso e Biagio Petraia hanno chiesto una seduta urgente del Consiglio.
Fonte “La Sicilia” del 28-05-2009