“A causa della nostra acqua non è mai morto nessuno e nessuno mai morirà. Non esistono studi che provano che il vanadio faccia male, anzi il contrario. Siamo pronti a difendere la città ed i cittadini”. Un grosso applauso si è levato dalla platea del teatro comunale di Bronte alla fine del discorso del sindaco Pino Firrarello, che ha chiamato a raccolta la città, per rendere pubblico il suo “piano acqua” ed eliminare dalla fonte quel “maledetto” vanadio, che rende oggi l’acqua sulla carta non potabile, ma anche per comunicare alla città alcuni dubbi che fanno si che questa vicenda alla fine sia ad esclusivo danno di Bronte. “L’acqua del pozzo di Ciapparazzo – ha affermato Firrarello – che poi è quella con un maggiore quantitativo di vanadio 180 mg/l, serve un bacino di utenza di 250 mila abitanti che comincia da noi ed arriva fino a San Giovanni Galermo. Mi domando se in tutti gli altri Comuni sono state effettuate le analisi, visto che la fonte è uguale, o se le sospensioni delle autorizzazioni ai commercianti sono arrivate solo da noi”. Poi il sindaco spiega: “Che la Regione siciliana non aveva chiesto secondo prassi la normalissima proroga all’utilizzo delle acque ce ne siamo accorti a luglio, quando in Comune è arrivata la Finanza per avere informazioni. Da allora ci siamo mossi eccome, al punto da far riunire il Consiglio superiore di Sanità il 26 luglio. Risolto un problema, nel decreto di proroga ne spuntò un altro, ovvero l’obbligo di verificare la quantità di Vanadio pentavalente, che badate nessun laboratorio in Italia è accreditato a certificare. Un cavillo che però è bastato a mettere fuori uso i nostri pozzi Musa. Per questo se non dovesse arrivarmi la comunicazione ufficiale di un laboratorio in grado di misurare il vanadio pentavalente farò ricorso al Tar a tutela di tutti i cittadini che non possono subire una imposizione che non si può esaudire. Adesso siamo pronti a mettere in atto quando deciso i primi di agosto, quando una ditta specializzata ci consigliò di istallare un potabilizzatore. Ma ci vorrà tempo e soprattutto 2 milioni euro che la Regione non ci finanzierà, ma che noi costruiremo lo stesso. Quello che è mancato – ha concluso il sindaco – è stato il dialogo e la collaborazione con alcune istituzioni, che potevano evitare questa sorta di persecuzione verso i nostri commercianti”. Numerosi gli interventi dei cittadini che hanno ascoltato le relazioni dell’ing. Salvatore Caudullo, del presidente del Consiglio comunale Salvatore Gullotta e dell’assessore Enzo Bonina. Dopo il discorso del sindaco, il delegato della Confcommercio Antonello Saitta ha comunicato che i commercianti hanno annullato la serrata prevista per domani.