Tenevano operai in nero e neanche pagavano le tasse. I libri contabili di due imprese edili di Bronte sono finiti sotto la lente di ingrandimento della tenenza della guardia di Finanza di Bronte che, alla fine, ha rilevato che sui tanti lavori effettuati, che avevano fruttato giri di affari vertiginosi, queste non avevano pagato un euro di tassa, evadendo totalmente, come se l’Imposta sui redditi, l’Irap o l’Iva non fossero mai esistiti. L’indagine è durata diversi mesi ed alla fine gli ufficiali di Polizia tributaria hanno recuperato a tassazione circa 3 milioni di euro, ai fini delle imposte sul reddito, oltre 2,5 milioni di euro ai fini dell’Irap, ed oltre 500mila euro di Iva. Ma non solo. Scavando, scavando i finanzieri di Bronte hanno scoperto che uno dei due imprenditori, per addirittura due anni aveva assunto totalmente in nero 81 lavoratori, violando pertanto le disposizioni penali e quelle amministrativo-previdenziali che regolano l’assunzione dei lavoratori. Ottantuno “padri di famiglia” che quindi hanno lavorato senza alcuna tutela di natura assicurativa e senza vedere versati i contributi ai fini pensionistici. Così, racimolate le prove necessarie, i 3 titolari delle 2 imprese sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria e dovranno rispondere non solo di evasione fiscale, ma anche di utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. A disporre l’operazione è stato il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito delle attività di contrasto al crimine economico, con le Fiamme gialle che assicurano che i controlli continueranno per contrastare il fenomeno dell’evasione che incide pesantemente sull’andamento generale dell’economia del territorio. Per questo non è escluso che nei prossimi giorni altre aziende riceveranno la visita dei finanzieri che vorranno controllare libri contabili e dichiarazioni dei redditi.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 06-11-2010