Un comitato di zona a difesa dell’ospedale, formato da rappresentanti di tutti i territori interessati al suo mantenimento e potenziamento. A proporne la costituzione è il Centro studi Nicola Spedalieri di Bronte, presieduto dall’avv. Graziano Calanna: «Già nel dicembre del 2008 – afferma – il Centro Studi si era fatto carico di organizzare un dibattito sulle prospettive dell’ospedale di Bronte a seguito della riforma sanitaria, a quel tempo ancora in itinere. Oggi questa è giunta a compimento e, purtroppo, non tutte le notizie inerenti al nostro ospedale sono rassicuranti. Pertanto, il Centro Studi “Nicola Spedalieri” – conclude – avvalendosi dell’apporto collaborativo di rappresentanti di tutti i Comuni, si è fatto carico di un’iniziativa finalizzata ad informare e proporre soluzioni alternative». Ed alla proposta ha subito aderito il sindaco di Maletto, Pippo de Luca, mentre sono in tanti a sentire il bisogno di doversi battere per l’ospedale: «Coinvolgeremo – ha affermato il consigliere comunale Antonino Ninnitto Constanzo – il Consiglio nostro e dei Comuni vicini, oltre alla città, per sollecitare l’assessorato regionale alla Sanità a rivedere tutta la programmazione dei presìdi ospedalieri montani». «L’ospedale di Bronte va salvaguardato – ha ribadito il consigliere Giancarlo Luca – perchè costituisce un patrimonio a vantaggio di una vasta collettività. Pensate che questo ospedale, per alcune branche di eccellenza, cura pazienti di quasi mezza Sicilia». «Tutte le iniziative a difesa dell’ospedale sono sempre bene accette – afferma Salvatore Gullotta capogruppo del Pdl a Bronte – pensate che già un anno fa il sindaco Pino Firrarello mi chiese di fare una ricognizione delle cose che nel nostro ospedale non funzionavano». E Firrarello è pronto per la battaglia: «Oltre alle perplessità sulla riforma complessiva della sanità in Sicilia – ha affermato – ribadisco che senza personale e senza strutture non si può garantire alcuna assistenza sanitaria. Ed oggi a Bronte mancano entrambe le cose. I lavori di ampliamento e ristrutturazione dovevano essere già conclusi ed invece ancora neanche sappiamo quando finiranno. Il personale poi è carente in ogni reparto».
Fonte “La Sicilia” del 22-01-2010