Da giovedì sera la Città di Bronte si trasformerà in una ricca pasticceria specializzata in prodotti al pistacchio. I golosi sono avverti e forse hanno già prenotato una gita fino alla laboriosa cittadina etnea che, fino a domenica notte, aprirà ai turisti le porte della 20’ Sagra del Pistacchio. Se il sindaco Pino Firrarello e l’assessore Melo Salvia sono al lavoro per far si che l’organizzazione risulti impeccabile, i pasticceri già da giorni sono all’opera per arricchire e decorare gli stand ed i negozi, offrendo tutto ciò che è possibile realizzare con il pistacchio. “Proprio così. – ci dice il primo cittadino – Il pistacchio è una delle realtà più importanti della nostra cittadina. Introdotto dai saraceni intorno gli anni 1000, ha occupato qualcosa come4000 ettari di territorio per una produzione che si aggira intorno alle 32 tonnellate. Rispetto alla produzione mondiale non è tantissimo, ma il nostro pistacchio ha il vantaggio di essere coltivato in un grosso fazzoletto della Sicilia dove il sole non manca mai e dove può trarre linfa vitale dalle irte lave del nostro vulcano, giovandosi anche di un’altitudine che gli permette di crescere rigoglioso e dare frutto fino a900 metri sul livello del mare. Un cocktail di elementi – continua Firrarello – che alla fine ci regalano un frutto dal sapore unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde che lo contraddistingue da tutti gli altri. Non a caso il riconoscimento del marchio Dop – aggiunge il sindaco – per il pistacchio verde di Bronte rende giustizia ad un prodotto agricolo del paniere dell’Etna di grande qualità, ma soprattutto da valore al lavoro duro e faticoso di oltre 5000 produttori che sono sempre al lavoro affinché poi ogni 2 anni si raccolgano i meritati frutti. “E’ a loro – conclude – che dobbiamo dire grazie, perché ostinandosi a coltivare il pistacchio hanno mantenuto verde un’area dell’Etna che altrimenti sarebbe stata solo lavica, trasformandosi nei veri custodi dell’ambiente”. Intanto se c’era ancora qualche dubbioso, il riconoscimento della Dop al pistacchio di Bronte sancisce che si tratta certamente del pistacchio più buono al mondo. Ed è grazie a questa bontà e qualità che i pasticceri ed i cuochi brontesi riescono a dare di dare prova di grande abilità, al punto che il gelato al pistacchio può essere assaggiato anche a New York con tanto di etichetta che dichiara la provenienza da Bronte. Oltre a ciò, gustarlo fa pure bene alla salute perché contiene molte proteine (18-23%), olio (50-60%), vitamine ed altre sostanze non azotate (15-17%), fra i quali, (e qui i brontesi ne vanno veramente fieri) prevale il principio attivo della fecondità. Venire a Bronte per assaggiare il pistacchio vorrà anche dire tuffarsi in una cittadina che offre paesaggi ambientali unici. Situata nel versante nord dell’Etna, la città del pistacchio, ricade fra i Parchi dell’Etna e dei Nebrodi. Ma sarà anche l’occasione per trascorrere una giornata all’insegna del turismo culturale. Sono tanti, infatti, i monumenti che abbelliscono la cittadina dal punto di vista storico ed architettonico, ma su tutti il Castello Nelson e il Real Collegio Capizzi meritano la citazione.
L’Ufficio Stampa