Adesso la Chiesa della Santissima Trinità di Bronte è più solida. Sono stati completati i lavori di consolidamento voluti dal sindaco Pino Firrarello, che ha ottenuto un finanziamento di un milione e 100 mila euro per rendere la struttura più sicura dal punto di vista sismico. Il terremoto dell’ottobre 2002, infatti, ha provocato delle lesioni che non hanno comunque compromesso l’agibilità della Chiesa, rimasta aperta al culto. Per evitare però che la situazione peggiorasse era necessario intervenire. E così Firrarello nell’agosto del 2008 chiese ed ottenne dal Dipartimento regionale della Protezione civile un finanziamento per i lavori che oggi sono stati completati. “Abbiamo posto dei tiranti in acciaio che rendono la struttura più solida. – ci dice il professor Santi Cascone, progettista e direttore dei lavori – La Chiesa non ha mai rischiato di crollare, però andava salvaguardata e protetta dai possibili effetti dei terremoti”. “Siamo intervenuti in punta di piedi – aggiungono gli architetti Salvino Millesoli e Sebastiano Ragusa – nonostante alcune parti esterne ed interne della Chiesa sono state rifatte nel rispetto delle tradizioni locali. Per il resto tutto è stato messo in sicurezza a cominciare dalla copertura, fino all’abside, al transetto”. Soddisfatto il parroco padre Vincenzo Saitta che ha ringraziato il sindaco Firrarello e il presidente della Provincia Giuseppe Castiglione per l’impegno, sottolineando di voler invitare il vescovo Salvatore Gristina a vedere la Chiesa madre di Bronte restaurata. Alla consegna finale dei lavori hanno partecipato oltre al primo cittadino gli assessori Melo Salvia e Nunzio Castiglione ed i consiglieri comunali Nunzio Saitta, Alfio Paparo e Thomas Cuzzumbo insieme ad alcuni parrocchiani. “Un bel lavoro davvero – ha sottolineato Firrarello – valido sia dal punto di vista statico, sia architettonico. La chiesa della SS. Trinità, che noi chiamiamo Matrice, è la più grande di Bronte, quella più importante e significativa anche dal punto di vista storico”. Quanto questa chiesa sia importante per i brontesi lo si capisce dal fatto che nel XVIII secolo era l’unica parrocchia di Bronte ed ancora oggi rappresenta una grande fonte di dati e di informazioni conservando l’archivio storico.