Sembra essere tornata la calma a Bronte dopo la sospensione dell’autorizzazione sanitaria dell’Asp nei confronti di alcuni esercenti, perché hanno utilizzato l’acqua della rete idrica di Bronte, i cui valori di vanadio superavano quelli fissati dalla legge. Facendo un giro in centro ci si accorge che coloro che avevano chiuso per non incorrere in sanzioni hanno riaperto bottega, provvedendo a rifornirsi di acqua da fonte diversa da quella dell’acquedotto o montando un depuratore. Il problema adesso è riuscire a rendere potabile, anche per la burocrazia, l’acqua dei pozzi Ciapparazzo e Musa, e per farlo bisogna scendere i livelli di vanadio sotto i 50 micro grammi al litro, (come prevede la legge senza deroghe) e non trovarsi nuovamente con lo stesso problema l’1 gennaio 2012, quando scadranno gli effetti della deroga. Intanto sul problema si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio Comunale di Bronte, presieduto dal dott. Salvatore Gullotta. Seduta che ha permesso ai consiglieri di apprendere ufficialmente dal capo dell’Ufficio tecnico ing. Salvatore Caudullo, dall’assessore Enzo Bonina e dallo stesso sindaco Pino Firrarrello i termini della difficile questione, caduta su Bronte come un macigno. Alla fine, dopo ampio dibattito, da più parti è arrivato il messaggio che per un problema così grave il paese non sarà diviso dalla politica, con l’opposizione pronta a contribuire insieme con la maggioranza alla sua risoluzione.
Fonte “La Sicilia” del 26-10-2010