Tre ergastoli per tre presunti esponenti della così detta “Mafia dei Nebrodi”, ritenuti responsabili dell’omicidio di Bruno Sanfilippo Pulici, avvenuto nel giugno del 2002 nelle campagne di Cesarò. La prima Corte d’assise d’appello di Catania, presieduta da Giulia Caruso, accogliendo la richiesta del pm Fabio Scavone, ha condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio Giuseppe Pruiti, 40 anni di Cesarò, che ha visto confermata la condanna in primo grado, e i cugini Gianfranco e Marco Conti Taguali, rispettivamente di 35 e 55 anni entrambi di Maniace, che erano stati invece assolti dall’accusa di omicidio, ma condannati a 7 anni di reclusione per associazione mafiosa. I tre erano finiti in manette nell’ambito delle operazioni antimafia del 9 e 10 febbraio 2004 denominate “Nitor” e “Tunnel” eseguite dai carabinieri delle Compagnie di S. Stefano Camastra e Randazzo. Erano considerati appunto gli esecutori materiali dell’omicidio di Bruno Pulici Sanfilippo che nella propria campagna in contrada Vallonazzo, a Cesarò, fu raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco. Il giovane, nonostante le ferite riportate, riuscì a fuggire e raggiungere casa dove il padre lo soccorse portandolo in ospedale. Morì all’ospedale Cannizzaro di Catania dopo qualche giorno rivelando, prima di spirare, i nomi dei killer. Per gli inquirenti Bruno Sanfilippo Sanfilippo pagò a caro prezzo uno sgarro fatto alla cosca di Cesarò e Maniace. Lo stesso, considerato un “cane sciolto”, infatti, avrebbe addossato a qualche componente della cosca la responsabilità di alcuni danneggiamenti ed estorsioni.
R. P. FONTE LA SICILIA 12-01-2010